domenica 25 novembre 2018

Marco Cantini - LA FEBBRE INCENDIARIA



"Dedicato alla memoria di Claudio Lolli, immenso artista e poeta".

Con questa dedica si chiude il libretto coi testi allegato a questo LA FEBBRE INCENDIARIA, terzo (magnifico) album del cantautore toscano Marco Cantini.
Tanti anni fa, dieci per essere esatti, passammo con gli amici Caterina e Lino  un mezzo pomeriggio a parlare di musica e di vita con Claudio Lolli. 
Ora questi amici si sono sicuramente  ritrovati insieme , da qualche parte,   più in là del nostro tempo e mi piace pensare che la buona musica possa arrivare anche là ed allora è certo che al Professor Lolli questo disco di Marco Cantini piacerà un sacco.
Non solo perchè progetto artisticamente molto valido, ma proprio perchè, per sensibilità artistica il contenuto di questo "concept album", liberamente ispirato al libro LA STORIA di Elsa Morante, lo trovo vicino ad un certo modo di intendere il "mestiere" del Cantautore che era proprio del Professor Lolli.
Cantini mi aveva già notevolmente  impressionato, un paio di anni fa,  con il suo precedente lavoro SIAMO NOI QUELLI CHE ASPETTAVAMO e con questo nuovo progetto, il ragazzo toscano si conferma un validissimo Cantautore.
Mettere in musica le storie tragiche e così cariche di forte impatto emotivo che vengono tratte dal romanzo della Morante non era certo un lavoro semplice, anzi, tutta "roba" da maneggiare con estrema cura. 
Ma Cantini non è un "tipo comune": lo si era già intuito nei solchi del precedente lavoro.
Ha una sensibilità particolarmente adatta ad accostarsi ad Opere che sono, in partenza,  più grandi di lui riuscendo poi a riportarle in musica in maniera impeccabile sia per scelta dei testi sia per le sonorità raffinate e mai banali con cui riveste i medesimi testi.
LA FEBBRE INCENDIARIA è un disco che fa rivivere personaggi letterari e accadimenti che sono parte della nostra Storia e che Cantini trattegia in modo superbo. 
Ida, Useppe, Davide e i tanti altri personaggi de LA STORIA rivivono in queste quattordici  canzoni e così, se da un lato,  chi ha letto il libro,  ritroverà esattamente le atmosfere ed i volti ivi contenuti, chi non l'ha mai letto scoprirà una vicenda che sicuramente lo spingerà ad avvicinarsi al testo, perchè si narra di una parte della storia di tutti noi.
L'album, prodotto dallo stesso Cantini con l'aiuto del Maestro Gianfilippo Boni, è mandato alle stampe dall'etichetta RADICI MUSIC ed i compagni di viaggio che si sono dati appuntamento (è il caso di dirlo) con LA STORIA sono quelli "Classici" della "truppa dei toscani": così oltre alla voce e chitarra di Cantini vi sono il "Mago" del pianoforte Gianfilippo Boni, Lorenzo Forti al basso, Fabrizio Morganti alla batteria, Lele Fontana all'hammond, Francesco Moneti al violino e mandolino, Riccardo Galardini alle chitarre, Andrea Beninati al violoncello, Nicola Cellai alla tromba, Claudio Giovagnoli al sax, senza dimenticare i numerosi ospiti, come il Sommo Maestro dell'Organetto Diatonico Riccardo Tesi o ancora il contributo di artisti come Tiziano Mazzoni, Silvia Conti, Valentina Reggio, Nicola Pecci, Marco Rovelli, Serena Benvenuti, Roberto Benvenuti, Claudia Sala, Stefano Disegni, Gabriele Savarese insomma, a lista completata, un vero e proprio "Parterre de Rois"  giusto appunto a portare in musica un Progetto Musicale di valore assoluto.
Registrato in presa diretta presso lo storico SoundClinic Studio Larione 10 in quel di Firenze LA STORIA INCENDIARIA vede alternarsi ballate classiche e struggenti a canzoni che sono invece più movimentate e che rappresentano una sorta di invettiva che forma parte integrate e epilogo de LA STORIA. 
Tra le ballate migliori del disco segnalo UN FIGLIO (che rimanda ai bombardamenti su Roma  del luglio 1943 con l'organetto di Tesi a tessere la trama musicale),  LUGLIO '43 (che narra con gli occhi di Ida e Useppe proprio del giorno del bimbardamento), CLASSE BORGHESE (qui Cantini con gli occhi di Davide Segre  racconta la presa di conscienza delle differenze di classe sociale con un ottimo lavoro di Beninati al violoncello), ANACICLOSI (che descrive gli ultimi giorni dell'occupazione tedesca a Roma),  e L'ORRORE (che narra della violenza subita da Ida per mano di Gunther). Ma è tutto il disco che suona alla Grande ed ogni canzone è come un capitolo di una Storia che regala  grandi emozioni.
Concludendo vado sicuro ad affermare che possiamo posizionare LA FEBBRE INCENDIARIA tra le migliori opere "musicali a rimando letterario" edite nel panorama nostrano negli ultimi anni; Cantini ha fatto un ottimo lavoro che rappresenta in maniera molto chiara il modo di intendere la musica che che rimanda proprio al Prof. Lolli e quel cantautorato di "contenuto" che oggigiorno si è un po' perso per strada. In questo disco c'è un Anima,  un Cuore che batte in parte sospinto dalla musica in parte dal valore letterario di testi che sono "senza tempo".
Complimenti Marco. Cantautore Puro.

P.S.  Ottima la confezione del disco e ottimi i dipinti riprodotti in più parti del booklet ad opera di Massimo Cantini, padre di Marco. Nell'evidenza dei fatti il DNA artistico è certamente parte integrante della Storia dei Cantini. 




(MARCO CANTINI - UN FIGLIO)









lunedì 19 novembre 2018

Tommaso Talarico - VIANDANTI (Canzoni da un tempo distante)



Disco d'esordio del cantautore di origine calabrese Tommaso Talarico VIANDANTI è l'ennesimo ottimo prodotto sfornato in quel di Bagno a Ripoli dall'ormai Leggendario  PASO DOBLE STUDIO del "Maestro" Gianfilippo Boni. 
Ed è proprio lo stesso Boni che ha prodotto con il titolare del progetto,  Tommaso Talarico, questo album.
Talarico,  che si può considerare toscano di adozione, per questo suo primo lavoro ha messo sul piatto undici pezzi originali che mischiano l'arte pura del cantautore -  rintracciabile nell'arguto uso dei testi - alla sapiente arte dell'arrangiamento musicale,  mischiando atmosfere tenui, proprie del cantautore ad atmosfere in salsa jazz.
All'ottima riuscita del "Progetto d'Esordio" hanno contribuito anche i tanti artisti coinvolti partendo dal già citato Boni che presta le sue mani dorate al pianoforte o organo hammond al caso, passando per un altro Sommo Maestro,  Riccardo Tesi, con il suo Leggendario Organetto, e ancora Lorenzo Forti al basso, Fabrizio Morganti alla batteria, Claudio Giovagnoli al sax, per non parlare delle splendide chitarre ad opera di Giuseppe Scarpato, Riccardo Galardini e Marco Fontana,  e con  Diego Sapignoli dei Sacri Cuori ospite alle percussioni. 
Insomma, una gran bella compagnia, di quelle che si riesce a mettere in pista ma solo a patto di avere materiale valido da consegnare ai posteri: ed è proprio questo il caso di VIANDANTI.
Il sottotitolo dell'album - CANZONI DA UN TEMPO DISTANTE - conferma l'impronta propria del "viaggio" che, dal titolo dell'album in poi, accompagna l'ascoltatore lungo i viali disegnati dalle composizoni di Talarico.
Spiccano, tra le canzoni del disco,  la ballata che titola la raccolta stessa, VIANDANTI, canzone che narra di personaggi che attraversano un tempo "senza bussola nè compagnia" e sono sempre alla ricerca di un senso da dare a questo percorso, al viaggio chiamato vita, così come coinvolgenti sono anche la profonda riflessione sul potere de IN NOME DI DIO,  o le storie di vita quotidiana narrate da Talarico con riflessioni nitide e quasi fotografiche come in SUD (con atmosfere che vagamente richiamano quelle dei film di Tarantino), LA STORIA DI LILLO, CALEIDOSCOPIO, IL DONO  e ancora le storie che si intecciano in viali di amori improbabili, passati e mai dimenticati, come L'AMORE DI SE',  o le più "svagate" IL TEMPO DELLE FAVOLE e ALLA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA fino alla più malinconica riflessione finale de LA SCHIUMA DEI GIORNI che, con il suo arrangiamento in chiave jazz, chiude un ottimo album d'esordio che regala, a mio modesto parere, la somma più alta della poetica e scrittura di Talarico nel pezzo titolato EOLIE: una classica canzone d'amore che però Talarico veste in maniera originale con parole di pura ed originale  poesia scegliendo di "spendere" qui, ora e a ragione, il gettone d'Oro dell'Organetto Diatonico del Maestro Riccardo Tesi che risplende nel suono e fa risplendere di luce propria ogni singola strofa di questa magnifica canzone così come è prezioso, nel caso, il lavoro al violoncello di Andrea Beninati.
VIANDANTI è un ottimo disco d'esordio e, sicuramente, un ottimo biglietto per il prossimo viaggio che, pare certo, è nelle corde della vita e della chitarra di Tommaso. 
Buone Cose.



(TOMMASO TALARICO - EOLIE)








(TOMMASO TALARICO - VIANDANTI)












domenica 11 febbraio 2018

Luca Dai - ROMA CAPOVOLTA




L'amico Luca Dai, si era sul finire degli anni settanta,  abitava qui accanto a casa mia in via Baracca a Cabiate. 
Poi la sua famiglia si trasferì in un'altra zona del paese e ci perdemmo di vista.
Quando lo ritrovai, dopo più di vent'anni, mi ritrovai di fronte un  giovane cantautore.
Nel corso degli anni, sulle pagine del nostro TONNUTO, abbiamo seguito a più riprese le sue vicende artistiche: le sue idee, le sue canzoni, i suoi concerti.
Il percorso di crescita, che l'ha portato dalle prime registrazioni "casalinghe" al disco di studio uscito lo scorso 2 febbraio intitolato ROMA CAPOVOLTA, è stato continuo.
Ad ogni nuovo appuntamento con le sue registrazioni vi è sempre qualcosa di nuovo, sempre nuove angolazioni di ascolto, nuove esperienze musicali.
E così è per queste nuove dodici canzoni che arrivano tre anni abbondanti dopo l'uscita dell'ultimo EP di Luca dal titolo  SULLA FRONTE DELLA MIA CITTA'.
In queste nuove composizioni il nostro amico dà una sferzata decisa al ritmo delle canzoni che avevano sin qui contraddistinto il suo repertorio e accanto all'amata chitarra acustica fa risuonare forte in tutto il disco la chitarra elettrica. E il suono che ne esce è davvero molto convincente. Un suono "pieno", "corposo" come non mai. 
A dargli manforte lungo le dodici tracce dell'album vi sono amici vecchi e nuovi con i quali Luca ha dato vita al progetto ROMA CAPOVOLTA.
A partire proprio da quel grande cantautore americano che è Rex Foster che presta la sua voce alla canzone che titola il disco e che poi è quella con cui il disco si apre. Un pezzo stupendo che nasce anche dalla profonda amicizia tra il cantautore  americano e Luca. Fu proprio il nostro concittadino a portare a suonare qui, a Cabiate,  Rex in una sera di autunno del 2010  come documentammo sul nostro TONNUTO.


L'ottimo Marco Grompi, attivo da anni con i suoi Rusties, (la più celebre cover-band del maestro Neil Young) presta la sua voce e contro-canto alle canzoni VALLE DI GHIACCIO, LONTANO e le BOMBE DAL CIELO.
Ma poi vi sono altri compagni di avventura come la sempre presente Alessia Pasini con la sua splendida  voce così come ottime cose fanno Massi Lanciasassi al basso, Frederic Mazzei alle chitarre,  e Lucio Pozzoli alla batteria mentre al piano vi è il talentuoso Mattia Scarpa che svolge davvero un ottimo lavoro. Ma è nell'insieme che si può dire che il suono del disco convince appieno.
Tornando alle canzoni da segnalare sono in particolare la splendente L'ESATTA POSIZIONI DEI TUOI OCCHI, ALLE TUE LABBRA, LA REINCARNAZIONE,  BOMBE DAL CIELO, VALLE DI GHIACCIO, NON RESTO QUA nelle quali l'esplosione "elettrica" del suono impostato per l'occasione da Luca Dai attraggono l'ascoltatore subito, al primo impatto.
Nel pezzo che chiude il disco, SERENA, Luca Dai spegne l'impianto elettrico e ritorna ad atmosfere più "intime" e raccolte e confeziona un piccolo gioeiellino nel quale valore aggiunto sono il lavoro di Alessio Cirillo alla tampura elettronica campionata, di Mazzei al glockenspiel, di Ricky Waver Sgnaolin all'ebow e della Pasini ai cori. A chiudere la canzone la voce recitante di Edda Terra di Benedetto che mette il sigillo a questo ROMA CAPOVOLTA  un disco fatto davvero con grande amore e passione per la Musica.
Detto che la (splendida) copertina del disco è tratta da un dipinto  di Patrizia Panzeri invito i miei amici e gli amici di Luca che ancora non l'avessero fatto ad andare ad ascoltare e, se di gradimento, ad acquistare il disco per sostenere il progetto ROMA CAPOVOLTA al seguente link: 

Un ottimo Lavoro Luca. 

Complimenti.