sabato 21 marzo 2015

PAOLO TOCCO "IL MIO MODO DI BALLARE"


Il cantautore abruzzese Paolo Tocco ritorna con un disco di canzoni inedite, a sei anni di distanza dal precedente "ANIME SOTTO IL CAPPELLO", che fu il suo disco d'esordio e ricevette ottime recensioni dalla stampa specializzata
Io ancora ricordo la bella recensione del mio amico Fabio Antonelli sulle pagine del nostro "tonnuto".
Il disco fu inserito, nel 2009, tra le migliori opere prime del  prestigioso premio Tenco.
Questo nuovo lavoro di Paolo Tocco intitolato "IL MIO MODO DI BALLARE"  si presenta bene a partire dalla copertina.
Una cover stupenda. Proprio bella.
Realizzato dall'artista Francesco Colafella  il disegno mostra un uomo che, braccia larghe, come fosse uno spaventapasseri dei tempi moderni, osserva l'orizzonte di fronte a  sé. E al fumo che esce grigio dalle ciminiere delle fabbriche in lontananza si contrappone il mare di girasoli che lo circonda e lo stormo di uccelli che si leva in volo. Così, in questa commistione tra progresso che avanza inquinando l'animo e la natura che risponde sempre presente c'è tutto il mondo che è stato e che è la da venire.
"IL MIO MODO DI BALLARE" è una sorta di concept album dove il filo conduttore è l'ipocrisia qui evidenziata nelle sue mille sfaccettature. 
E' lo stesso cantautore a sintetizzare le trame che sottendono alla sua opera con questa frase:
“Ognuno in questa vita ha il suo modo di stare al mondo...il suo modo di ballare”
L'ipocrisia che subiamo o che viviamo coscientemente, l'ipocrisia che ritroviamo in un sentimento nobile come l'amore o nell'accettazione forzata di una malattia...ma anche l'ipocrisia che non credevamo ci potesse appartenere.”
Il tempo di mettere il dischetto nel lettore e subito la musica e i testi dell'artista abruzzese entrano in circolo.
Sin dall'iniziale D'ORO E DI PANE s'intende che la musica e le parole in questo disco sono cesellate da Paolo Tocco in maniera esemplare. Un esercizio di stile assoluto.
Stile classico che Tocco si diverte a mischiare in alcuni pezzi inserendo per esempio momenti di intima riflessione seguiti da momenti di musica elettronica.
Un lavoro da autentico cantautore che è stato completato con l'aiuto e la complicità di musicisti quali Claudio Esposito alle chitarre, Giuliano De Leonardis e Giulio Berghella al basso, Walter Catarelli e Carlo Porfilio alle percussioni con Domenico Pulsinelli impegnato ai synth e alle programmazioni, tanto per citare alcuni dei protagonisti di questo stupendo progetto musicale.
La splendida DA QUESTO TEMPO CHE PASSA è il biglietto d'entrata nel mondo personale dell'artista abruzzese che racconta in questa canzone la condizione del padre che è il riferimento centrale di tutto il disco. Chi, come il sottoscritto, ha avuto l'esperienza di vedere il proprio babbo combattere contro la malattia per riuscire anche solamente un attimo a camminare con le proprie gambe entra in sintonia con questo pezzo nel breve volgere di due strofe. 
E così  "Il mio modo di ballare" diventa il modo di andare avanti cercando ancora un pallone per giocare o un bicchiere di vino per cantare.
Una splendida poesia su quel grande mistero che è la vita che si sviluppa su un tappeto sonoro a tinte pastello.
Una bella ballata è anche la successiva COME LE FORMICHE che ci riporta all'importanza di ciò che è piccolo e che sembra invisibile all'occhio, proprio come le formiche,   così come si fanno ricordare già dopo pochi ascolti IL MAGICO MONDO DI UN VECCHIO CHE SAPEVA BALLARE, LUNA NERA, CHIODI DI PIOGGIA FIOCCHI DI NEVE e AVEVA VENTANNI che poi  è la canzone con cui è stato lanciato questo disco. Indubbiamente una canzone il cui ritornello resta in mente subito dopo un paio di ascolti e che quindi è maggiormente indicata per i passaggi radiofonici.
NENE' canzone per solo pianoforte è una delle mie preferite. Una ballata da 5 stelle con lode. Fantastica nel suo incedere lento e avvolgente con il pianoforte di Vincenzo Murè che ci porta in un'altra dimensione.
11 SETTEMBRE richiama la tragedia americana in quei poetici versi "I Fiori dai grattacieli cadevano, come aquiloni"  mentre la lenta OCCHI DI CENERE, OCCHI DI VERNICE cantata a due voci con l'ausilio della brava Elena Dragani ci porta verso la fine del viaggio che si chiude con PEZZI DI BUGIE canzone che si muove su coordinate jazzate con la presenza del contrabbasso suonato da Angelo Tracanna e  nella quale la voce di Paolo Tocco è stata registrata riproducendola con un cellulare.
Alla fine di ripetuti ascolti sono certo che questo disco mi abbia regalato belle emozioni che sono diventate parte del viaggio.
Ritorno sempre alla traccia  DA QUESTO TEMPO CHE PASSA perché quel tempo passato nel dolore è vero che passa ma lascia dietro quel senso di rabbia e frustrazione che invece non passa più.
A Paolo mi sento di dire che, pur avendo ascoltato una decina di volte l'intero disco,  non ho trovato il riferimento ai Beatles perché, caro Paolo  per citare un pezzo che, sono certo, tu conoscerai "(...) i Beatles non li conosco, neanche il mondo conosco" e dico per davvero nel senso che, conosco poco della loro discografia se non le cose più ovvie...
Mentre sono fiero di aver conosciuto te, la tua musica e le tue vicende.
Racconti nelle tue canzoni e con la tua musica  questioni che è difficile trattare senza cadere nel banale.
Quel  verso della canzone DA QUESTO TEMPO CHE PASSA che ad un certo punto fa "Scansami le tende, lasciami guardare / Chi passa per la strada e a chi non tremano le mani"  l'ho stretto al cuore.
Grazie Paolo.

(Paolo Tocco)


(Claudio Esposito, Giulio Berghella e Paolo Tocco in Studio)


(Paolo Tocco, Giulio Berghella e Domenico Pulsinelli in Studio)





Musiche e testi di Paolo Tocco produzione artistica di Domenico Pulsinelli.

Chitarre elettriche: Claudio Esposito
Basso: Giuliano De Leonardis, Giulio Berghella
Batterie e percussioni: Walter Caratelli, Carlo Porfilio
Chitarre acustiche: Simone Agostini
Chitarre semi-acustiche: Francesco Pulsinelli
Voci femminili: Helen Tesfazghi, Elena Dragani
Programmazione, synth e orchestrazioni: Domenico Pulsinelli
Fisarmonica: Marco Di Blasio
Chitarra sette corde: Daniele Di Diego
Tromba e trombone: Gabriel Rosati
Pianoforte: Vincenzo Murè
Contrabbasso: Angelo Tracanna

Copertina e disegni del booklet di Francesco Colafella.

Registrato presso  Protosound Polyproject Studio di Chieti

TRACKLIST

1) D'ORO E DI PANE
2) DA QUESTO TEMPO CHE PASSA
3) COME LE FORMICHE
4) AVEVA VENTANNI
5) IL MAGICO MONDO DI UN VECCHIO CHE SAPEVA BALLARE
6) NENE'
7) CHIODI DI PIOGGIA, FIOCCHI DI NEVE
8) LUNA NERA
9) 11 SETTEMBRE
10) OCCHI DI CENERE
11) PEZZI DI BUGIE



AVEVA  VENTANNI



COME LE FORMICHE





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